sabato 3 novembre 2012

Nota Integrativa

"Ti invito a cena, io porto i barattoli e tu la birra... ah, mi si è rotto il misurino hai mica un bilancino da prestare?" "Prendilo pure dal mio armadietto negli spogliatoi"
E' una finzione, questa conversazione non è avvenuta, è solo una battuta ma sono convinto che sia uno scenario assolutamente probabile. Quando ho scritto "La medicina per nuotare" intendevo introdurre il tema della sana alimentazione anche tra gli sportivi. Prendendo spunto dall'ormai famosa foto della stanza di michele, trovata per caso tra i link di un amico, pensavo di scrivere quanlcosa di ovvio, di notoriamente risaputo. L'integrazione alimentare e le sue contraddizioni, accettate e ignorate per interessi vari: prestazioni per l'atleta e quattrini per tutti gli altri.

Ai miei tempi c'erano già tutte le porcherie del mondo ed erano riconosciute come tali, l'alteta era un privilegiato che giocava le sue carte e che sapeva che i beveroni, per quanto legali, non avevano nessuna garanzia di essere innocui. C'era già questo mito dei nutrienti fatti in polvere e ridotti in sostanze più semplici che non appesantissero gli organi in modo da fornire energia pura e immediata, e si faceva strada l'idea (molto commerciale ed efficace) che l'atleta avesse bisogno di mangiare talmente tanto che se si fosse approviggionato di vero cibo gli sarebbe scoppiato il fegato... le polveri invece, più semplici, più mirate, meno dannose del panino...
Esistevano già tutte queste cazzate ma se ne poteva discutere tranquillamente, si sapeva che erano cazzate, ognuno ne accettava la sua parte.

Il mondo invece prosegue la sua folle corsa e quello che ieri appariva come una chiara frode in commercio tollerata e autorizzata è diventato un dogma: gli integratori sono legali e allora guai a parlarne male.

 La violenza barbara con cui intendono che ci sia libertà di scelta è da prigione, è falso e a farne le spese sono i nostri giovani.

Immaginiamo la scena: i tuoi compagni di squadra prendono i prodotti in barattolo, vanno forte, reggono ritmi di allenamento più alti e recuperano più velocemente... tu sei libero di non prendere nulla. Dai, non prendiamoci per il culo. Se le parole di questi testimoni di falsa libertà avessero un senso non esisterebbe nemmeno la piaga sociale della droga: sei libero di non prenderla!

Ho parlato di inversione del rapporto tra alimentazione e integrazione alimentare, intendendo che la seconda fosse più importante della prima nella dieta dello sportivo. Ecco cosa Michele Cosentino ha risposto sul sito di gazzetta elencando le quattro "sciocchezzuole" di cui si nutre:

"Krealcalina , vitamina c, proteine in polvere,
Bcaa della isatori
Creatina della muscletech
Recupero della herbalife (sponsor della nazionale di nuoto)
Glucosamina per la protezione delle articolazioni,
Barrette per spuntino pomeridiano promeal.
Calcio"

Mia nonna con l'alzheimer prendeva qualcosa in meno.

E' tutto perfettamente legale. Non è legalmente doping. Nessuno dice il contrario, non ci si stupisce nemmeno che la manica larga della legge abbia consentito l'instaurarsi di una tale sottocultura che consideri indiscutibile nutrirsi di polveri piuttosto che di cibo. Faceva notare qualcuno che l'educazione allo sport abbia perso qualunque referente in questo stato (CONI declina ogni responsabilità nonostante quasi mezzo miliardo di sovvenzioni) e non mi risulta che abbiano mai sollevato il problema dell'educazione alimentare.

La sottocultura ha raggiunto degli apici di indecoro al punto che C.B. ex nuotatrice professionista, qui intervenuta in difesa degli integratori, non prova vergogna a lamentarsi del fatto che un atleta professionista non possa utilizzare l'EFEDRINA (stimolante bandito per doping) per sturarsi il naso. La sottocultura di oggi non vede che l'atleta è un privilegiato che fa una vita da sogno (the ficentis...), lo dipinge invece come una persona vittima di tante privazioni ma senza mai notare che la salute è la prima cosa di cui si privano e sabandierando le altre finte privazioni senza un minimo di rispetto per chi lavora... sarebbe troppo facile rispondergli di andare in miniera ma non siamo qua per denigrare nessuno.

(Non centra molto, ma mentre vi parlo sparano a non più di cento metri da casa mia per una legalissima battuta di caccia al cinghiale... oltre al legale rischio di centrare una casa abitata, è legalemente previsto che il cinghiale muoia dissanguato a colpi di pallettoni lasciando i suoi cuccioli e il suo bosco... sempre legalmente, vive le sport.)

Le mie personalissime obiezioni all'integrazione alimentare:

1) si scelgono gli integratori per modificare le proprie performance - ma non è il principio del doping?
2) non sono io a dover dimostrare che l'integratore sia una dannosissima merda ma sono i produttori farmacisti di serie B e medici degli stivali a dover certificare e sottoscrivere che non avrete alcun problema tra 20, 30 o più anni. Provate a chiedere.
3) se nessuno potesse prendere integratori per legge, ne fareste a meno? Non sarebbe meglio? E se fosse meglio non prenderli, non è forse vero che prenderli è una minchiata?

Vi sarete accorti che l'australia ha raccolto un po' meno del previsto alle scorse olimpiadi dove perfino i clienti della dietologa di Cosentino sarebbero andati a medaglia? (è una battutaccia ma mi è stata servita così)
Molti di voi forse non sanno che la federazione australiana ha vietato l'uso di sonniferi ai suoi atleti olimpionici pochi giorni prima delle olimpiadi. Sapevano che gli effetti non sarebbero stati dei migliori perchè tutti erano abituati a ricercare il miglior sonno ristoratore a forza di goccine. Il prodotto che usavano era perfettamente legale e diffuso in tutto il mondo. Hanno deciso di fare a meno di quel prodotto per via di alcuni effetti collaterali riportati dal campione Hackett che lo usava molti anni prima. Non dico che abbiano perso per questo ma:
- gli atleti si sono opposti al veto prima delle olimpiadi dichiarando che sarebbero stati guai grossi, anche per via del jet lag,
- una volta fatta la frittata è ovvio che non possano dire di aver perso perchè non avevano le goccine...

La disfatta potrebbe anche avere altre cause, ma la paura/certezza di perdere non li ha fatti desistere dal prendere una giusta decisione.
Perchè non impariamo anche noi?